L’esperienza e l’entusiasmo di Stefano Manfredi: “Il pacchetto portieri è di grandissimo valore”

Circa ventidue anni dopo l’ultima volta, Stefano Manfredi è tornato alla guida dei portieri dell’Osimo Stazione Conero Dribbling. In questi primi mesi ha potuto riassaporare vecchie ma mai banali emozioni e dedicarsi all’allenamento degli estremi difensori di prima squadra e Juniores.

“E’ passato tanto tempo ma nulla è cambiato in peggio, anzi. Ho ritrovato il presidente Stefano Orlandoni, una bella persona che stimo tantissimo. Ho potuto riscontrare la solita coesione della dirigenza, sempre presente al campo e questo non è un valore da sottovalutare. E ritrovarmi, a ogni allenamento, che sia caldo o freddo, ancora il buon Manlio a seguirci è l’ennesima conferma che quello di cui sto parlando accade raramente in altre società, anche a livello professionistico”.

Descrive così il ritorno al Bernacchia Stefano Manfredi, istruttore e guru dei portieri Benedetto Bottaluscio, Filippo Micucci, Jacopo Talevi, Federico Polenti e Gioele Luchetti. “Devo riconoscere che ho ereditato un pacchetto portieri di altissimo valore. Tutti si portano dietro un bagaglio tecnico importante e sono orgoglioso che in ogni seduta di allenamento partecipino con estrema attenzione e voglia di apprendere. Il clima è gioioso, quindi si lavora bene nonostante le difficoltà dell’ultimo periodo”.

E prosegue: “L’emergenza sanitaria avrebbe potuto frenare l’entusiasmo, invece i ragazzi hanno risposto alla grande. Ovviamente manca la partita del sabato o della domenica e sinceramente non avrei mai immaginato così tanto. Ora però è importante salvaguardare la salute di tutti, poi penseremo a ripartire”.

Il ritorno alla casacca biancoverde coincide con l’aver ritrovato mister Giancluca Fenucci, vecchia conoscenza di Stefano: “Ricordo ancora il nostro primo incontro. Era il 1986, anno in cui mi allenai per la prima volta, essendo un giovanotto, con la prima squadra del Piano San Lazzaro. Il portiere titolare era proprio Gianluca (sorride, ndr). Al mio primo allenamento, mi prese da parte e mi disse che per tutta la mia carriera avrei dovuto imparare qualcosa da ogni allenatore dei portieri, che mi stesse simpatico o antipatico. Sono state parole sincere, che ancora ho impresse nella mente. Lavorare con lui è un onore, lo stimo indubbiamente e il suo nome, riconosciuto in tutto il panorama regionale, è un vanto per la società e i suoi giovani atleti”.

Società, solida e calorosa da come ci descrive il ‘nostro’ Stefano: “Tutto si organizza nel modo giusto. Andrea Belli ed Euro Pepa svolgono il loro lavoro a trecentosessanta gradi, senza scopo di lucro, ma puramente per la loro importante passione. Dopo tanti anni passati su un campo da calcio, l’iniziativa dell’albero di Natale a cui ho partecipato, devo ammettere, mi ha emozionato tantissimo”.